Letteratura di fantascienza – Isaac Asimov e le leggi della robotica

Isaac Asimov, nato a Petroviči (Unione Sovietica) il 2 gennaio 1920, è stato uno scrittore ad un uomo di scienza ed è considerato uno dei massimi autori di romanzi di fantascienza.

Le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della fantascienza sia in quello della divulgazione scientifica. È autore di una vastissima produzione, stimata intorno ai 500 volumi pubblicati, incentrata non solo su argomenti scientifici, ma anche sul romanzo poliziesco, la fantascienza umoristica e la letteratura per ragazzi.

Il termine ‘Robot’, nella sua accezione moderna, è stato utilizzato per la prima volta da Asimov nella pubblicazione Runaround, una storia pubblicata nel 1942, in cui lo scrittore riportò per la prima volta le ormai famose Leggi della Robotica. La storia fu poi ripresa nel successivo romanzo ‘Io, Robot’.

Le leggi della robotica di Asimov

Le leggi della robotica sono  state successivamente rielaborate e codificate dallo scrittore, quindi pubblicate nel testo Handbook of Robotics. Esse si riferiscono alla visione futuristica dei suoi romanzi (in cui i robot sono automi umanoidi) e codificano le norme etico/comportamentali che un qualsiasi robot deve rispettare.

Le leggi della robotica di Asimov (che vanno dalla Legge 0 alla Legge 3) definiscono il ruolo che i robot possono assumere all’interno della società, vincolandone l’autonomia di comportamento  alla sicurezza dell’uomo e dell’umanità.

Eccole elencate:

  • 0. Un robot non deve provocare danno all’umanità sia tramite la sua azione che tramite un comportamento passivo. [aggiunta in seguito]
  • 1. Un robot non deve ferire esseri umani o tramite la sua non azione consentire un danno agli stessi.
  • 2. Un robot deve obbedire agli ordini degli esseri umani eccetto quando questi siano in contrasto con la prima legge.
  • 3. Un robot deve agire per proteggere la sua stessa esistenza fintanto che tali azioni non siano in contrasto con le prime due leggi.

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