LE FIBRE TESSILI

Che cosa sono le fibre tessili?

Le fibre tessili sono prodotti di origine naturale o artificiale dai quali è possibile ricavare un filato.

Il filato è un insieme di fibre tessili unite e ritorte in modo da formare un filo continuo, che può essere usato per confezionare i tessuti.

A seconda della loro origine, le fibre tessili sono classificate in:

  • fibre naturali: si ottengono dai vegetale (cotone, lino, canapa) e dagli animali (seta e lana);
  • fibre artificiali: si ricavano dalla lavorazione chimica e meccanica della cellulosa del legno; 
  • fibre sintetiche: sono prodotte dall’uomo utilizzando composti chimici derivati dal petrolio (come la plastica). 

 

Le fibre naturali

Fibre di origine vegetale:

COTONE:

Il cotone è la fibra tessile più importante. Il frutto del cotone è una capsula che contiene semi ricoperti da una peluria cellulosica (bambagia), da cui si ricava la fibra tessile. La raccolta del cotone si compie a mano o a macchina, quando le capsule si aprono spontaneamente a maturità.
I tessuti di cotone sono largamente utilizzati nel campo dell’abbigliamento e dell’arredamento. Sono resistenti e hanno una buona capacità di assorbire acqua. 

LINO:

Il lino è la fibra derivata dal fusto di una pianta erbacea, alta circa un metro, con fiori bianchi o azzurri. Oltre alla cellulosa, contiene anche lignina, grassi e cere.
I filati di lino vengono impiegati per biancheria da letto, tovaglie, abbigliamento e arredamento, per tele pregiate. È più resistente ma meno elastico del cotone e conduce benissimo il calore.

CANAPA:

La canapa è la fibra derivata dal fusto di una pianta erbacea alta 3-4 metri. Utilizzata per la produzione di tele e tessuti per abbigliamento e arredamento, con le qualità più resistenti si fabbricavano un tempo corde e reti.

 

 

Fibre di origine animale:

SETA:

La seta è un filamento tessile che si ricava dai bozzoli del baco da seta. Prima di essere avviata alla tessitura viene sottoposta a una serie di operazioni che rendono il filo più resistente ed elastico, più morbido e lucente. È molto resistente e ha un buon potere termico isolante.

LANA:

La lana si ricava dal vello di pecore, capre, cammelli e lama. Si ottiene tosando a mano o a macchina gli animali vivi; successivamente viene lavata e dai residui delle acque di lavaggio si ricava la lanolina, un grasso impiegato nell’industria dei saponi.
Fra le qualità della lana sono importanti la finezza, l’arricciatura, il colore, l’elasticità e la capacità di assorbire facilmente l’umidità. È un ottimo isolante termico.

 

Le fibre artificiali e sintetiche

Le fibre artificiali e sintetiche rappresentano il 60% delle fibre tessili utilizzate a livello mondiale.

Le fibre artificiali si ottengono da materie prime naturali, come la cellulosa del legno e i linters di cotone, e sono del tutto assimilabili alle fibre naturali.

Le fibre sintetiche, invece, traggono origine da polimeri diversi ottenuti tramite sintesi chimiche.
Il vantaggio principale di queste fibre consiste nella possibilità di “programmarle su misura” in funzione delle specifiche applicazioni cui sono destinate. Si potranno così ottenere, a seconda della necessità, fibre brillanti o opache, elastiche o rigide, delicate o ultraresistenti, colorate o trasparenti, ecc.

Per un approfondimento sulle fibre tessili, clicca qui.

 

La filatura

La filatura consiste in una serie di trattamenti meccanici che trasformano le fibre tessili in filati, cioè in fili continui e uniformi.

Vengono sottoposte alla filatura le fibre che sono troppo corte per essere tessute direttamente, come il cotone, la lana, la canapa, il lino, mentre la seta, le fibre artificiali e quelle sintetiche sono già sotto forma di filo continuo.

Le modalità di filatura variano in base alle caratteristiche delle fibre da lavorare e dei filati da ottenere, ma le operazioni fondamentali sono comuni a tutti i filati:

  • sfioccamento e pulitura: le fibre vengono pulite ottenendo un nastro omogeneo detto ovatta; 
  • cardatura: le fibre si separano bene l’una dall’altra e formano uno strato sottile;
  • pettinatura: le fibre al di sotto di una data lunghezza vengono rimosse mentre le altre sono disposte in modo parallelo per formare un nastro;
  • accoppiamento e stiratura: si uniscono i diversi nastri in modo da ottenere un solo nastro di spessore uniforme e molto sottile che alimenta il filatoio;
  • torsione definitiva o filatura propriamente detta: le fibre del filato vengono avvolte su se stesse per renderle più resistenti ed elastiche.

 

La tessitura

Il tessuto è il prodotto ottenuto mediante la tessitura, ossia l’intreccio di una serie di fili disposti nel senso della lunghezza del tessuto (ordito), con una seconda serie di fili (trama) perpendicolari ai primi.

Il sistema con cui i fili di ordito e di trama si intrecciano a costituire il tessuto è detto armatura.

L’operazione di tessitura si esegue con i telai.

Prima di essere posti in vendita, i tessuti vengono sottoposti a una serie di operazioni di tipo meccanico o chimico dette di finissaggio, che hanno lo scopo di migliorarne l’aspetto e aumentarne la resistenza.

 

Consulta la sezione video & tutorial o guarda i seguenti video per capire come funziona un telaio per la tessitura (si tratta di mini-telai “giocattolo” ma che rendono bene l’idea di come si crea l’intreccio tra ordito e trama). Un telaio industriale funziona in maniera simile, compiendo le diverse operazioni in maniera automatica.

Semplice telaio realizzabile anche a scuola durante un laboratorio:

 

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